17 marzo 2023

Terza tappa: Bobbio - Marsaglia - 13 km e 300 D+ (*)

(*) Dati stimati, non verificati

Cartina della terza tappa

Video animazione della traccia e foto, in fondo alla pagina!

La tappa meno impegnativa di tutto il trekking arriva subito dopo la più lunga, percorsa ieri. Oggi previsti solo 13 km e con poco dislivello.

Ieri sera ho preso un antinfiammatorio e ho messo dell’arnica: la lunga tappa di ieri mi ha regalato un po’ di dolore alla caviglia destra. Partenza piuttosto tranquilla: per le otto e un quarto lascio l’albergo e sono in cammino.

Mi trovo già poco fuori Bobbio, perfettamente lungo l’itinerario: imbocco immediatamente a sinistra la strada che porta verso la valle del Carlone e le sue famose cascate. Dopo circa un km e mezzo, perlopiù costeggiando prati e un paio di agriturismi, attraverso il ponte sul torrente Carlone e inizio a salire.

Ignorato il bivio a destra per Moglia, proseguo in salita verso Carana, mentre la strada si restringe ulteriormente. Un km e mezzo dopo arrivo al culmine e inizia un tratto quasi in piano. Un altro km e mezzo, stavolta prevalentemente in discesa, e incappo in un bivio: la mulattiera a sinistra conduce direttamente a Brugnello. Seguendo l’itinerario originale dovrei arrivare a Pietranera e da lì scendere a Brugnello. Considerando che la caviglia inizia a darmi abbastanza fastidio e che sono stufo di fare solo asfalto, scelgo la mulattiera.

Si scende, incontrando alcune postazioni di tavoli per picnic e panoramici scorci sulle anse della Trebbia. La stradina è ben mantenuta, si percorre piacevolmente, nonostante alcuni immancabili tratti fangosi.

Ancora un tratto di discesa ed entro a Brugnello, costeggiando il muro di cinta del del piccolo cimitero. Il paesino, composto da belle case in pietra, domina dall’alto le anse della Trebbia, in posizione davvero spettacolare. La chiesa dei Ss. Cosma e Damiano sorge su uno sperone roccioso a picco sulla Trebbia: ne approfitto per scattare qualche foto e prendere acqua alla fontanella. Sono ormai quasi le undici, la caviglia fa sempre male, devo iniziare a pensare a come passare la notte. Ipotesi uno: prendo una camera a Marsaglia. Ipotesi due: attacco con la quarta tappa salendo verso il passo del Mercatello e trovo un posto per fermarmi in tenda.

Qualche telefonata mi porta purtroppo a dover scartare la prima: l’unico albergo di Marsaglia non è ricettivo per problemi personali, c’è un B&B/appartamento ma decisamente fuori budget, e l’ostello è ancora chiuso. Un po’ sconfortato inizio la discesa verso Marsaglia: via strada, però, preferisco evitare il sentiero. Mi fermo a pranzare a un tavolino e in breve sono in paese.

Mi siedo su una panchina e rifletto sul da farsi, poi mi alzo e accenno qualche passo in salita: no, non è cosa. Tra l’altro entro due giorni il tempo dovrebbe peggiorare, e preferivo di gran lunga riuscire a raggiungere Santo Stefano d’Aveto prima della pioggia. Potrei prendere un bus per Bobbio, pernottare e il giorno dopo tornare a Marsaglia, ma non credo avrebbe molto senso.

Alla fine, decido per il rientro a casa anticipato. Forse la scelta migliore: la caviglia andrà avanti a farmi male anche per i giorni a venire.

Per questo trekking ho usato le mie solite Salomon: scarpe molto ben rodate, ma alla lunga mi creano qualche problemino perchè non sono a pianta larga. Nei mesi scorsi avevo provato una quantità non indifferente di scarpe di marche e tipologie diverse, senza però riuscire a trovare quelle che potessero fare per me. Sapevo che il mio tentativo poteva essere un po’ azzardato, forse avrei dovuto rinviare ancora la partenza, ma erano davvero troppi anni che, per un motivo o per l’altro, saltava tutto.

Tutto sommato, almeno per averci provato, mi sento abbastanza soddisfatto. Capitolo quindi finalmente aperto, conto anche di chiuderlo senza aspettare troppo.