Cristiano Zanardi, autore di A un passo della vetta, ha rilanciato su Facebook un post del Comitato per il territorio delle Quattro Province (che vi invito caldamente a visitare e sostenere) riguardante la pubblicazione dei documenti del progetto per il “parco eolico monte Giarolo”.

Il progetto prevede l’installazione di ben 20 aerogeneratori Vestas 162 sui crinali appenninici tra le valli Borbera, Curone e Staffora.
Sono modelli piuttosto impattanti: alti 128 metri al mozzo su cui sono imperniate le tre pale, ciascuna lunga 80 metri, per un altezza complessiva totale di 208 metri.

Le torri verrebbero così suddivise: 5 tra il monte Giarolo e il Cosfrone, 3 tra Cosfrone e il Colle della Trappola (verso il Roncasso, dove ho pernottato in tenda diverse volte, vedi foto) e le rimanenti 12 sul crinale tra il monte Chiappo e il monte Boglelio.

Mappa parco eolico monte Giarolo

Verrebbe inoltre costruita una strada di collegamento larga 6 metri e lunga 23 km, di cui 6 in nuovo tracciato, che tra l’altro andrebbe ad attraversare un’area protetta Natura 2000.

Per completare ciascuna installazione, saranno necessari 11 trasporti eccezionali, risultando in un totale di 220 trasporti per tutto il progetto. La viabilità locale subirebbe molto probabilmente pesanti modifiche, con sbancamenti, demolizioni e abbattimenti per consentire il trasporto dei massicci carichi, come già evidenziato in altri casi simili sull’appennino tosco-emiliano.

E’ previsto altresì un elettrodotto che andrebbe a collegare l’impianto dalla zona di Vendèrsi (val Borbera) fino a Vignole Borbera.

L’impatto sul territorio di un impianto industriale di queste dimensioni è enorme, e porterebbe a una radicale trasformazione delle caratteristiche ambientali, paesaggistiche, agricole, forestali e storiche del nostro comprensorio, con gravi ricadute sui progetti di valorizzazione dello stesso, vanificando gli sforzi compiuti in tanti anni da istituzioni locali, associazioni e individui che lo abitano e frequentano."

Ad oggi non ci risulta che da parte delle istituzioni si siano prese iniziative volte a informare la popolazione locale intorno a un fatto di tanta importanza, né che vi siano state prese di posizione su questo progetto.

La società proponente ha intrapreso presso il ministero la procedura per il rilascio di un “Provvedimento unico in materia ambientale” (PUA), che è regolato dal art. 27 del T.U. Ambiente (come novellato dall’ art. 22 del D.L. n. 77/2021). Dal 13 novembre 2023, tutti i dettagli tecnici del progetto di cui parliamo sono stati pubblicati e sono consultabili a questo link. Le istruzioni operative riferite alla procedura di PUA (cfr al link qui ) chiariscono nel modo seguente quanto stabilito dall’art. 27 del T.U. Ambiente: “entro trenta giorni dalla data di pubblicazione della documentazione sul PVA [Portale valutazioni Ambientali – NDR], l’Autorità competente e le Amministrazioni e gli Enti potenzialmente interessati e comunque competenti in materia ambientale verificano, per i profili di rispettiva competenza, l’adeguatezza e la completezza della documentazione presentata rispettivamente per il rilascio del provvedimento di VIA e dei titoli in materia ambientale.

Ove necessario, le suddette Amministrazioni richiedono, per il tramite della DVA, integrazioni; la documentazione integrativa deve essere trasmessa dal proponente entro un termine perentorio non superiore a 30 giorni dalla richiesta di integrazioni.” Come abbiamo scritto più sopra, la documentazione di progetto risulterebbe essere stata pubblicata il 13 novembre.

Entro il 13 dicembre è perciò possibile (e necessario, a nostro avviso) presentate le richieste di integrazioni.